Lierna è situata sulla Riviera Orientale del Lago di Como tra Mandello e Varenna ed è costituita dalle frazioni di Grumo, Casate, Mugiasco, Olcianico, Sornico, Castello, Giussana, Ciserino, Genico, Villa e Bancola.
– GRUMO :
Grumo è la prima frazione liernese che si incontra entrando in paese da sud lungo la provinciale n°72. Nei secoli passati Grumo era famosa per la sua cava di marmo nero detto “luculleo”, appartenendo al gruppo geologico del “Perledo-Varenna”. Da parecchi anni ormai, l’ estrazione del minerale è cessata.
Nel secolo scorso, l’ operosità di questo piccolo angolo di Lierna, era dovuta anche alla filanda.
L’ edificio venne poi adibito alla produzione di concimi chimici. Attualmente è un complesso residenziale. La sua alta ciminiera era un po’ il biglietto di presentazione che la località mostrava al turista.
– CASATE
“…in loco di Cisale”, scrivono di questo borgo antichi documenti.
Il nome si trasformò poi in Casate. Tuttavia non è solo il nome che è cambiato. La vecchia carrozzabile che la collegava con il centro del paese, è stata trasformata in una strada spaziosa ed asfaltata, ai cui lati sorgono case e graziose villette.
E’ rimasto però ancora intatto il cuore di Casate. La sua piazzetta e le case che ancora conservano l’ antico portale. Subito fuori della frazione scorgiamo il lavatoio nella “valle di Casate”.
Anche questo è un ricordo di un’ epoca priva di detersivi e sostanze più o meno inquinanti.
– MUGIASCO
Continuando a salire lungo la caratteristica mulattiera che da Casate si dirige verso monte, entriamo in Mugiasco, l’ antica Musatio.
E’ questa una delle più “unite” frazioni di Lierna. Infatti è tutta una casa, o meglio, le abitazioni sono così vicine tra loro che è ben difficile comprendere dove inizi una e termini l’ altra.
La sua maggiore caratteristica è quel suo continuo intrecciarsi di archi, scalinate, sottopassaggi e vialetti.
Il lavatoio di Mugiasco è coperto,unico nel suo genere a Lierna.
– OLCIANICO
Olcianico, anticamente Luciana, oggi è la continuazione di Mugiasco e presenta caratteristiche assai simili alla frazione limitrofa.
Il gusto dell’ antico lo troviamo nella piazzetta della Madonna, con la strada che passa sotto le case come in una galleria.
– SORNICO
Proseguendo verso monte entriamo in Sornico attraverso il “Punt de la Ninì”, celebre arco sopra la mulattiera, quasi fosse la porta d’ ingresso di un’ antica città.
Qui le case appaiono molto più vetuste che nel resto del paese. La via principale è stretta e rivestita da un acciottolato di sassi.
– GIUSSANA
Per coloro che vogliono riscoprire certe abitudini del passato, è consigliabile percorrere la vecchia stradina che sale da Castello.Si giunge sulla piazzetta con l’ immagine di Santa Caterina sul muro di una casa che fa da angolo.
E’ questo l’ unico segno che ci ricordi come anticamente vi sorgesse una chiesa dedicata alla santa. Ad essa era annesso il relativo convento di monache.
– GENICO
Genico, anticamente chiamata Giunischo è stata l’ ultima tra le frazioni principali ad essere collegata con una carrozzabile al resto del paese.
E’ certamente uno degli angoli più tranquilli e suggestivi di Lierna. Il borgo ha saputo conservare i pregi dell’ antico. Sulla facciata di una delle case verso il monte, vi è una meridiana.
Il panorama è stupendo. Da quassù si domina tutta Lierna. Poco lontano dall’ abitato scorgiamo il vecchio frantoio delle olive, con la sua grande ruota ormai ferma. I rami degli ulivi ondeggiano cullati dalla “breva”.
– CISARINO
Piccolo nucleo abitativo subito sopra Giussana in vista della Foppa. Anche questa frazione è posta in una posizione particolarmente panoramica.
– VILLA
Villa è la frazione principale di Lierna. Il suo nome ci ricorda che qui furono trovati i resti di una villa romana che molti identificarono nella villa “Commedia” di Plinio il Giovane.
Nel 1876 venne portato alla luce un pavimento romano a mosaico e rinvenute molte monete. Anche nel 1929, durante i lavori di costruzione della piazza IV Novembre, si ebbero nuovi ritrovamenti che rinfocolarono la leggenda del vitello d’ oro.
Infatti i nostri antenati hanno sempre sostenuto che in quel punto anticamente vi fosse conservato un vitello d’ oro portato dai romani dall’ oriente e che venisse adorato quale nume tutelare.
La piazza è un po’ il luogo d’ incontro dei liernesi, posto ideale per raccontare “un pö de bal” e ritrovare gli amici. Come tutte le altre frazioni, ance Villa ha una sua chiesa dedicata a S. Bernardo.
L’ edificio si trova in mezzo all’abitato subito sotto la ferrovia. A nord di questa sorge il Municipio, inaugurato nel 1960. Caratteristico è l’ imbarcadero dei battelli, risalente alla fine del 1800. Nella piazza principale sorge la fontana con l’ acqua che discende direttamente dalla Valle di Onedo. Si tratta di un’ acqua con proprietà terapeutiche.
– BANCOLA
Questa frazione confina con quella di Villa.
E’ situata sul lungolago con scalinate che portano alla spiaggia.
I vecchi caseggiati sono una caratteristica del luogo con sottopassi ad arco.
– CASTELLO
Castello è certamente il luogo più fotografato di Lierna. Caratteristico borgo medioevale che prese il nome dal castello sorgente sulla locale penisola ai tempi un’ isola.
Fu sempre un baluardo imprendibile data la sua posizione strategica.
Il patrono locale è S. Maurizio al quale è dedicata la chiesa posta sulla sinistra dell’ entrata principale al caseggiato medioevale.
Le stradine interne sono rimaste immutate assieme ai diversi frontali di alcune case.
– LA FOPPA
Questa località non è considerata da tutti come una frazione. E’ composta da pochissime abitazioni poste in uno scenario panoramico incantevole. La vista sul lago è a dir poco meravigliosa.
I monti alle sue spalle le fanno da corona quando il sole, prima di tramontare, dà quella tonalità rosacea alle rocce del monte Cucco e della Palagia.
Lierna ospita una delle più grandi spiagge libere del lago di Como, la Riva bianca, attrezzata per la balneazione, vicino alla località “Castello”. Al di là della Provinciale 72, da una fontana sgorga l’ acqua ferruginosa.
LA STORIA:
Il primo documento notarile riguardante Lierna è dell’854. Il paese, feudo del Monastero di S. Dionigi di Milano dal 1035 al 1202, fu a lungo conteso tra Milano e Como, tra i Torriani e i Visconti, offrendosi addirittura nel 1375 in soggezione a Varenna.
Nel 1499 passò sotto il dominio di Marchesino Stanga e nel 1533 sotto quello degli Sfondrati di Cremona, feudatari della Riviera sino al 1788.Nel 1743 avvenne la separazione amministrativa del Comune di Lierna da quello di Mandello.
Nel 1619 la chiesa di S. Ambrogio divenne parrocchiale e nel 1626 fu riedificata e ingrandita.
Antonio Anzani, rettore, fu il primo parroco di Lierna.Il paese fu in perpetua contesa con Esino per i diritti sui boschi e con Varenna per i diritti di pesca e i confini. Il paese ha fornito vasta emigrazione nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento, in particolare verso Argentina e Uruguay, dove numerosi liernesi si distinsero in attività industriali, agricole, artigiane e artistiche.
I Balbiani e i Pini fecero fortuna con i liquorifici in Argentina, Bartolomeo Panizza fu allevatore in Uruguay, Davide Giosìa Barindelli avviò un grande laboratorio di falegnameria a Buenos Aires.
Giuseppe Lelio Balbiani fondò numerose aziende agricole.
Emilio Bonesatti fu direttore generale delle rendite a Buenos Aires. Altri Bonesatti invece si distinsero nella musica, sia come studiosi che come concertisti. Splendide ville abbelliscono il paese e quasi allo sbocco del paese in direzione di Varenna si trova la magnifica Villa Pini, nel cui giardino si trova una freschissima sorgente di acqua ferruginosa.
Ulivi (un tempo anche molte viti) ammantano il declivio su cui sorge l’abitato che si stende oltre la vecchia statale che lo attraversa fino al lago dove, in località Riva Bianca, un antico castello mostra i suoi ruderi.
DA VEDERE :
– IL CASTELLO DI LIENA
– LE CHIESETTE DELLE VARIE FRAZIONI
– LE CAPPELLETTE VOTIVE
– LA BEATA VERGINE DEL ROSARIO di Giovanni Battista Macolino, il più importante pittore valchiavennasco del XVII secolo, operò intensamente in Valchiavenna, in Val S.Giacomo, nei Grigioni, in Valtellina e sul Lario.
– IL MULINO FRANTOIO DI GENICO
Nelle vicinanze di Genico, è visibile un secolare mulino a ruota, restaurato e curato nei minimi particolari dai proprietari Lucia Panizza e Renzo Rompani. Nel Catasto Teresiano del 1756 lo stabile è citato come “mulino d’una sola ruota” appartenente a G. Battista Panizza fu Ambrogio di Genico.
Costruito nella prima metà del Settecento per uso esclusivamente familiare, venne in seguito utilizzato per la macinazione del frumento e del granoturco prodotti in paese. Si aggiunse più tardi l’attività di frantoio per la spremitura delle olive.
Rimangono i marchingegni originali in legno ancora funzionanti, il condotto in granito che portava l’acqua dall’invaso sovrastante, la ruota, un torchio, una raccolta di antichi misuratori e recipienti in rame per l’olio, una mastodontica madia per la farina, vecchi attrezzi agricoli e una stufa in muratura per il riscaldamento e la decantazione della sansa delle olive.
Le informazioni sono state prese dal sito della Pro loco di Lierna