A TREMEZZO E BELLAGIO SULLE ORME DEL BEATO OLIVELLI

Nel febbraio del 2018 è stato beatificato un giovane lariano, Teresio Olivelli, con il titolo di martire.
Seguendo i passi di Teresio, per interesse storico o religioso o semplice curiosità, si vanno a scoprire due località tra le più belle del lago di Como: Bellagio e Tremezzo.

Nasce nel 1916 in una casa che si trova proprio di fronte alla chiesa parrocchiale di San Giacomo a Bellagio Borgo, segnalata da una lapide; nella splendida chiesa romanica dell’XI secolo troviamo tra opere antichissime (come il pulpito medievale in marmo o l’altare cinquecentesco in legno dorato) anche un recente monumento in sua memoria, realizzato dallo scultore Bruno Luzzani con pietra locale e collocato a fianco del fonte battesimale dove Teresio ricevette il battesimo dallo zio prete.

Vale la pena anche visitare la frazione di Loppia, con un’altra chiesa romanica, S. Maria, il porticciolo dove sono ricoverate le ultime gondole lariane, e lo scenografico viale di Villa Giulia: essendo privata non è visitabile la villa, dove il padre di Teresio lavorava prima della Grande Guerra e dov’era nato il figlio maggiore.

Presto la famiglia si trasferisce a Mortara ma mantiene i rapporti con lo zio, diventato arciprete di Tremezzo (e qui sepolto nel locale camposanto).

Fin dall’infanzia il giovane Teresio si distingue per l’attenzione ai più deboli, la generosità, ma anche l’amore per la vita, per l’arte e la bellezza; grande sportivo, scalava le montagne lariane e attraversava il lago con la sua barca a remi.
Nei 29 anni della sua vita riesce a laurearsi in Giurisprudenza, a partecipare come volontario alla tragica Campagna di Russia salvando molte vite, a diventare Rettore di un collegio universitario.

Rifiuterà poi di collaborare con i nazifascisti e si darà alla clandestinità come partigiano cattolico, cercando a volte rifugio nella canonica di Tremezzo presso lo zio.

Catturato a Milano e deportato in un lager in Germania, morirà per difendere i compagni nel gennaio 1945.

A Tremezzo si trova un monumento in sua memoria, risalente agli anni ’50, a lato della chiesa parrocchiale di San Lorenzo, edificio neogotico dalla storia bizzarra, terminato nel tardo ‘800 dopo 150 anni di lavori!

A Olivelli sono dedicati anche l’Oratorio, il CineTeatro, e il Parco Civico per raggiungere il quale è sufficiente dalla chiesa attraversare la strada Statale.

Questo giardino pubblico con la sua scenografica scalinata di granito è diventato famoso grazie ai film girati qui (ad esempio Guerre Stellari Episodio II), e anche a un celebre servizio di moda degli stilisti Dolce e Gabbana.

Nel parco di alberi monumentali si trovano anche una caffetteria ricavata nell’antica darsena, dove sembra di camminare sull’acqua perché il pavimento è in vetro;

e la Lanterna dei Tarocchi, bizzarro edificio ottagonale costruito a fine ‘700 da ricche famiglie del luogo per ritrovarvisi a giocare a carte, e trasformato in Tempio della Memoria: due lastre di vetro all’interno portano incise una poesia laica di Pietro Calamandrei e la Preghiera del Ribelle di Teresio Olivelli, in memoria della Resistenza italiana contro il nazifascismo.

SULLE ORME DEL BEATO OLIVELLI

Articolo e foto di Gigliola Foglia

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