Cremia
Paese di antiche tradizioni.
Il Comune è formato da diverse frazioni che dalla riva del lago (fraz. S. Vito) salgono sparse sulle pendici del M. Bregagno.
I primi certi insediamenti risalgono al periodo romano con ritrovamenti di suppellettili databili a quell’epoca.
Nel medioevo ha conosciuto la signoria di diversi feudatari che lo fortificarono.
Ludovico il Moro lo rinfeudò a Lucrezia Crivelli, aggregandolo al feudo di Nesso; nel 1522 passò a Gian Giacomo Medici; nel 1579, inserito nel feudo delle Tre Pievi, viene ceduto da Filippo II al cardinale Tolomeo Galli.

DA VEDER
Chiesa di S. Michele

In frazione Vignola, appartenente al Convento delle Umiliate diviene parrocchiale nel 1551. Di notevole importanza la pala dell’altare maggiore, opera di Paolo Caliari rappresentante l’Arcangelo Gabriele che afferra con una mano le corna di Lucifero e con l’altra tiene una bilancia per pesare gli angeli ribelli.

Chiesa di S. Vito
Situata nella frazione omonima era l’antica parrocchiale. Di epoca medievale decorata con lesene ed archetti pensili; il campanile a bifore e archetti. A tre navate, con archi acuti e volta a crocera con cordonature del Quattrocento.

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