La Cucina Lariana
L’arte culinaria nasce da un lungo processo evolutivo che è stato influenzato ed ha coniugato gli usi ed i costumi delle popolazioni durate la storia.
Persone che hanno sfruttato al meglio i prodotti che gli venivano forniti dalla natura per coprire il proprio fabisogno nutritivo.
I sapori venivano amalgamati sapientemente creando tesori culinari tipici.
La cucina lariana è infatti fortemente influenzata dal territorio: pesce dal lago, olio ed olive grazie al clima favorevole che rende rigogliose queste piante secolari, salumi, formaggi, verdure, latte, uova e carne dalle montagne e valli circostanti senza scordarsi delle castagne e della polenta.
Questi due ultimi prodotti infatti, molti anni fa, erano spesso gli ingredienti principali dei pasti in quanto davano molte calorie e saziavano.
La polenta veniva consuma quotidianamente andando a sostituire qualsiasi tipo di pane e soprattutto il pane bianco che, allora, era un alimento per i benestanti.
Oltre alla seta ed alle bellezze del lago, Como è diventata importante nel passato anche per il “pan de Com”, grosse pagnotte che venivano richieste dai migliori negozi di Milano, per la loro bontà.
La tradizione della nostra cucina, è semplice ma non per questo povera. E’ genuina e gustosa. Non ci sono ricette che richiedono molte ore di lavorazione ma al tempo stesso sono molto gustose.
Nei giorni odierni mantenere le tradizioni e creare un buon piatto significa utilizzare ed elaborare gli ottimi ingredienti del territorio avvalendosi di tecniche e procedure di cucina adeguati.
Alcuni ristornati della zona propongono gli antichi sapori come il risotto al pesce persico, i missultin, la filascetta, le bardelle coi marai, la matuscia di Ponna e tante altre specialità tipiche.
I Missultin
Sulle sponde del lago c’è una sagra paesana dedicata al missultin, una festa molto sentita dalle persone del posto.
Il Missultin è un pesce di lago, l’agone, che per diventare missultin subisce una lavorazione abbastanza lunga e complessa:
dal pesce per prima cosa si tolgono le interiora, poi vengono strofinati con sale e deposti in una marmitta aggiungendo ancora del sale, ogni 12 ore vengono girati.
Dopo 2 giorni circa, gli agoni vengono risciacquati ed appesi con uno spago al sole in modo che si essichino all’aria aperta.
I pesci si lasciano ad essicare per qualche giorno ed in seguito si dispongono in una latta (la “misolta” che originariamente era di legno) aggiungendo delle foglie di alloro.
Le latte poi vengono chiuse con un coperchio in legno che esercita una leggera pressione, aumentata poi dalla sovrapposizione di più latte.
La pressatura serve per eliminare l’olio del pesce.